1000 volte grazie!


Grazie1000

 

So che mi state ascoltando, avverto la vostra presenza. So che avete paura di noi, paura di cambiare. Io non conosco il futuro, non sono venuto qui a dirvi come andrà a finire, sono venuto a dirvi come comincerà. Adesso appenderò il telefono e farò vedere a tutta questa gente, quello che non volete che vedano. Mostrerò loro un mondo senza di voi, un mondo senza regole e controlli, senza frontiere e confini. Un mondo in cui tutto è possibile. Quello che accadrà dopo, dipenderà da voi e da loro.

 

Keanu Reeves, NEO, al telefono in Matrix

 

Dal 16 giugno 2015, giorno in cui abbiamo caricato in rete il sito internet della nostra Officina, abbiamo raggiunto e superato le 1000 visite.

Un traguardo che ci onora e responsabilizza, ma soprattutto ci fa piacere perché, tramite l’apprezzamento a questo sito, viene apprezzato e incentivato un nuovo modo di raccontare e raccontarci.

E ora, senza ulteriori indugi, vi raccontiamo perché ci piace il numero 1000:

  • È un numero composto, coi seguenti divisori: 1, 2, 4, 5, 8, 10, 20, 25, 40, 50, 100, 125, 200, 250 e 500. Poiché la somma dei divisori è 1340 > 1000, è un numero abbondante.
  • È un numero di Harshad.
  • È il cubo di 10.
  • È un numero 24-gonale.
  • È il primo numero decimale a quattro cifre.

Ora proviamo ad interpretarlo in altri sistemi numerici diversi da quello decimale.
Il primo di questi sistemi che viene in mente è quello binario, usato dai computer, che prende come base due: in questo caso 1000 significa non dieci per dieci per dieci ma due (in binario 0010) per due per due, cioè otto.
E otto è un numero interessante: otto sono le facce triangolari dell’ottaedro, che è uno dei cinque solidi regolari divulgati da Platone nel suo dialogo esoterico Timeo, nel quale corrisponde all’aria.
Un altro di questi solidi è il tetraedro, che corrisponde al fuoco: il suo nome indica che le sue facce sono quattro, che nel sistema binario si scrive 0100.
Nel sistema quaternario 10 corrisponde invece a quattro, e 1000 a quattro per quattro per quattro, cioè a 64. E anche questo è un numero interessante, essendo allo stesso tempo il quadrato di otto, il cubo di quattro e la sesta potenza di due: il che significa che 64 si scrive 100 in base otto, 1000 in base quattro e 1000000 in base due.
Sicuramente, però, ancora più interessante è il fatto che 64 è il numero degli esagrammi del Libro dei Mutamenti o I Ching, il famoso libro di divinazione cinese considerato da Confucio libro di saggezza, che molti continuano a consultare a livello divinatorio
La stessa interpretazione fatta con il due si può ripetere col tre.
Nel sistema ternario infatti 1000 significa tre per tre per tre, cioè 27, e questo era un numero magico per i pitagorici: sempre nel Timeo, Platone associa infatti i sette numeri 1, 2, 3, 4, 8, 9 e 27 ai sette pianeti da un lato, e alle sette note da essi suonate nella musica cosmica dall’altro, e nota che 27 è la somma dei rimanenti sei numeri.

Nel concetto religioso indiano del Chakra, il settimo chakra è chiamato Sahasrara, anche conosciuto come chakra della corona o loto dai mille petali. Suo simbolo, appunto, è un loto capovolto dai 1000 petali: sahasra, infatti, significa in sanscrito mille.

Il simbolo del settimo chakra ha colore viola, il colore dell’illuminazione. Circondato da numerosi petali, il chakra è rappresentato come un fiore perché può aprirsi o chiudersi, ed il suo “stelo” è simbolicamente in connessione con sushumna, la nadi o canale energetico più importante che percorre il corpo umano.

Anche il numero 1000 non è casuale: rappresenta infatti tutte le combinazioni possibili (20) delle lettere (50) dell’alfabeto sanscrito.

Infine, in numeri romani, 1000 si indica con M e la lettera “M” è la dodicesima lettera dell’alfabeto latino e greco, e la tredicesima dell’alfabeto ebraico e fenicio, ha origine in Fenicia con il nome di “mem” che significa “acqua”, il suo nome deriva dalla sua forma, che appunto ricorderebbe il movimento dell’acqua (le onde).
I cabalisti riconosco in questo simbolo una delle “lettere madri”, manifestazione cosmica, simbolo di disincarnazione materiale, di distacco dal tutto ciò che è corruttibile, e dalla morte mistica; essi, di fatti, pensano che il simbolo “m” abbia funzione di fluidità sul piano metafisico.

Nell’ambito massonico, la “M” seguita da tre puntini in forma di triangolo, designa il Maestro massone, cioè colui che ha conseguito il terzo grado del nostro Ordine iniziatico.

E ora, dopo “millenarie” divagazioni, come Neo in Matrix, appendiamo il telefono fino al prossimo post.