Nodi e cordicelle: la sapienza esoterica dei Quipu


Quipu

 

Io vi manderò a cadere contro le porte che aprono su altro.

Charles Fort

 

Ne l’Oro dell’ Inca, celebre romanzo dello scrittore statunitense Clive Cussler, durante un salvataggio Dirk Pitt, eroe dei romanzi di Cussler, trova nella foresta amazzonica un oggetto misterioso chiamato quipu appartenuto alla defunta civiltà Inca, in grado, forse, di trovare il tesoro dell’ultimo re Inca Huascar.

Ma cosa è un quipu?

Il Quipu è un sistema di registrazione simbolica ideato dagli Inca. Si crede che essi fossero utilizzati per calcoli astronomici, fondamentali per la cultura inca, per formule magiche ma anche per descrivere sommariamente avvenimenti storici ed economici.

Esso è formato da una corda grossa e corta alla quale, secondo precise distanze, vengono legate cordicelle di diversi colori in gruppi di numero variabile a seconda di un codice prefissato; lungo le cordicelle vengono fatti nodi che simbolizzano per numero e grossezza valori numerici. A ciascun colore corrisponde una categoria di elementi mentre l’insieme di diversi colori fornisce la classe della registrazione; in tal modo, stabilito il codice, può essere registrato qualsiasi avvenimento localizzandolo nello spazio e nel tempo.

I colori dei cavi, il modo in cui i cavi sono collegati tra loro, la posizione relativa delle cordicelle, gli spazi tra i cavi, i tipi di nodi in singoli cavi, e la posizione relativa dei nodi sono tutti parte integrante di una registrazione logico- numerica.

 

quipu_colorati

Il quipo, di conseguenza, diventa un sistema di alta precisione e non alterabile se non dall’operatore stesso -i nodi e i legamenti venivano bagnati, essiccati e saldati con resina.

Le varie combinazioni di tipi di fibre, colori, e annodature intricate potrebbero essere soprattutto una nuova forma di linguaggio scritto, secondo l’antropologo Gary Urton dell’università di Harvard. Egli sostiene che i quipu contengono un codice binario a sette bit in grado di trasmettere più di 1.500 unità separate di informazioni. I Quipu sono stati annodati utilizzando un sistema decimale posizionale. Un nodo in una lontano fila dal filone principale rappresentato uno, il prossimo più lontano dieci, e così via. L’assenza di nodi su un cavo indica un valore pari a zero.

A dispetto del suo prudentissimo atteggiamento, il professor John Alden Mason, Curator Emeritus del Museo delle Antichità Americane dell’Università di Pennsylvania, nella sua opera The Ancient Civilisation of Peru, apre una porta verso l’esoterismo e l’occulto. I qipu sono corde che presentano nodi complicati –  trattandosi quindi di una forma di scrittura estremamente complessa –  sarebbero serviti a esprimere idee o gruppi di idee astratte e a tramandare segreti e saperi ad esclusivo uso di chi sapesse padroneggiare tale forma di scrittura.

Uno dei migliori esperti di quipu, Nordenskiöld, vede in essi calcoli matematici, oroscopi basati su una astrologia esoterica complessa, diversi metodi di previsione del futuro. La questione è importantissima: possono esistere metodi diversi dalla scrittura per registrare il pensiero. Metodi che sfuggono ancora adesso alla nostra avanzata civiltà

Il nodo base del quipu è considerato dai matematici moderni come uno dei più grandi misteri. Esso non è possibile che in un numero dispari di dimensioni, impossibile nel piano e negli spazi superiori pari: 4, 6, 2 dimensioni, e gli specialisti non sono riusciti che a studiare i nodi più semplici. Non è quindi improbabile che nei quipu siano contenute nozioni che noi ancora non possediamo.

Tale riflessione potrebbe arricchirsi con lo studio del linguaggio degli indiani hopi dell’America centrale, ma questa è un’altra storia.

Noi come sempre appendiamo il telefono, e andiamo ad annodare i nostri quipu.