Centomila pensieri


In un giorno come oggi capisco quel che vi ho già ripetuto cento volte: che non c’è niente di sbagliato al mondo. Quel che è sbagliato è il nostro modo di guardarlo.
Henri Miller

Dal 16 giugno 2015, giorno in cui abbiamo caricato in rete il sito Internet della nostra Officina, abbiamo raggiunto le 100.000 visite!
Ed ora, come lieta consuetudine, analizzando la simbologia del numero e sviluppando la tematica esoterica dello stesso, Vi sveliamo perché ci piace il numero 100.000!
Centomila: quinta potenza di dieci, multiplo di due e cinque, con trentasei divisori; la somma delle cifre di centomila è uno (numero, quindi, di Harshad, dal sanscrito “Harsa”, Grande Gioia, e cioè un numero che in un data base è un intero positivo divisibile per la somma delle proprie cifre).
Il 100, anch’esso numero “Harsa”, corrisponde nella Cabala ebraica alla lettera Q “Qoph” ed assume il significato di Santità e Ciclo di Crescita.
Il valore simbolico del 100 deriva, infatti, dal significato divino del numero 10 che nel 100 trova la sua massima espressione; del resto, il 100 altro non è che il quadrato di 10.
Il Dieci è la somma dei primi quattro numeri (1+2+3+4), contiene, quindi, la globalità dei principi universali – rappresenta, infatti, la “circolatura” del quadrante, esprime la perfezione dello spazio/tempo circolare, ossia del regno mortale, unico conoscibile – ed è considerato, in particolare per i Pitagorici, divino in quanto perfetto; riunisce, infatti, in una nuova unità tutti i principi espressi nei numeri dall’uno al nove.
Giova ricordare che in ebraico scrivere una parola equivale a scrivere un numero e viceversa e, grazie alla ghematria (scienza che studia la misura delle lettere dell’alfabeto), la cabala studia le trasposizioni da lettera a numero per capire il senso simbolico nascosto nei testi sacri.
Nella religione ebraica, inoltre, il numero dieci lo ritroviamo nei 10 comandamenti e nei 10 nomi di Dio. Anche le sfere dell’Ein Soph, simbolizzato dall’Albero della Vita, sono 10. Nel Tempio di Salomone vi erano 10 tavoli e 10 candelabri,i cherubini avevano 10 gomiti di altezza e 10 erano i Leviti che officiavano davanti l’Arca Santa. Nel Cristianesimo, infine, il dieci compare nei 10 comandamenti e nella parabola delle 10 vergini, delle 10 lampade e dei 10 talenti.
Il numero 10 inoltre è considerato universale perché contiene in sé il numero 1, Dio e lo 0, il nulla; il potenziale e la possibilità; l’uno inteso come forza iniziale generatrice del tutto e lo zero come “anteprima” dell’inizio.
L’Uno è, infatti, il numero di Dio, la Cosa Unica nella quale si riassumono e sintetizzano l’Universo, l’Uomo e la Natura Divina. Rappresenta gli inizi, il pensiero, la forza del sole, l’azione, è, quindi, un simbolounificante e generatore di tutti gli altri numeri.
La sua forza sta nel suo valore qualitativo di unire e di origine, per questo motivo è un numero sacro venerato sin dai tempi più remoti.
Lo Zero è contemporaneamente, invece, il punto di partenza e quello di arrivo di tutto il Ciclo; il “vuoto” in quanto preesistente prima dell’origine ma è anche il “pieno” in quanto capace di portare l’origine stessa al suo completamento, appunto, nel numero 10.
Speriamo di avere stimolato, anche in questa occasione, la Vostra curiosità!
Ora, però … “dobbiamo appendere il telefono…” almeno fino al nostro prossimo post.