Gran Loggia 2018


Liberi di conoscere:  questo il filo rosso della Gran Loggia 2018 del Grande Oriente d’Italia, la più importante e antica istituzione massonica italiana, tenutasi dal 6 all’ 8 Aprile come di consueto a Rimini nell’ accogliente struttura del Palacongressi. Un tema che è un invito a riflettere, in questi tempi segnati dall’ intolleranza e dal pregiudizio, su quello straordinario binomio costituito appunto da  libertà e conoscenza, che sono due valori che si compenetrano e si accrescono l’uno l’altro, e la cui conquista per l’umanità rappresenta un fine da perseguire per migliorare se stessa. Non c’è  libertà senza conoscenza e non c’è conoscenza senza libertà.  E non a caso è  il cannocchiale di Galileo Galilei (1564-1642), custodito nel Museo di Storia della Scienza di Firenze, il logo scelto per questo importante appuntamento. Un logo che ha una grande carica simbolica. Il cannocchiale è infatti uno strumento di conoscenza, che consente di guardare lontano, di scrutare le stelle e il cielo infinito. Uno strumento che ha aperto nuovi orizzonti, contribuendo al progresso scientifico, ma anche al trionfo del libero pensiero sul pensiero unico. Galilei lavorò a perfezionare questa macchina ottica, che lo aiutò nell’ osservazione dell’universo e nelle sue scoperte sul movimento della Terra intorno al Sole, che lo indussero ad appoggiare le teorie copernicane. Una posizione che lo pose in rotta di collisione con la Chiesa esponendolo alla grave accusa di eresia. Chiamato a presentarsi a Roma dinanzi al tribunale dell’Inquisizione, venne processato, minacciato di tortura e costretto a rinnegare le proprie idee, per evitare la condanna a morte. Era il 22 giugno del 1633. Da quel momento Galilei fu posto agli arresti domiciliari nella sua casa di Firenze. Solo nel 1983 la  Chiesa cattolica, che oggi riconosce la validità della sue scoperte, lo ha riabilitato, ammettendo che la condanna fu ingiusta.  Al grande scienziato pisano è dedicata anche una preziosa mostra di antichi oggetti e libri costruiti o inventati da Galilei.


Venerdì 6 Aprile

Inaugurazione delle mostre, radio dramma, conferenze,  incontri con gli autori, l’apertura pubblica del tempio con l’allocuzione del Gran Maestro, due spettacoli.

Il primo giorno di attività si è aperto alle 9,30 con l’inaugurazione, da parte del Gran Maestro Bisi, di tre mostre: “Attacco alla democrazia, attacco alla Massoneria. Il piano dell’Asse” a cura del Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia, Da Washington a Garibaldi. George&Giuseppe, uomini ed eroi a cura dell’Associazione Italiana di Filatelia Massonica (Aifm-Goi) e una esposizione dedicata a Galileo Galilei con oggetti antichi e rari, strumenti realizzati o inventati dal grande scienziato pisano, provenienti dalla collezione privata del professore Fausto Casi di Arezzo. Subito dopo, nella Sala del Castello Due, sempre a cura del Servizio Biblioteca, è avvenuta la presentazione del radiodramma “Colpo di vento. La morte di Giordano Bruno Ferrari” e di seguito, nella Sala del Castello Uno, due conferenze: Gli studi massonici in occasione del 300° anniversario della fondazione dell’Ordine. Contributi internazionali con Gian Mario Cazzaniga e Thierry Zarcone e Rapporto Massoneria americana. Europa, 1945 con Santi Fedele e Mauro Valeri. Alle 12, sempre nella Sala del Castello Uno,  la conferenza del teologo Vito Mancuso su “La costruzione del tempio interiore”. Nel primo pomeriggio, dalle ore 14, protagonista il Servizio Biblioteca con il primo ciclo del suo Incontro con gli autori, con la presentazione di cinque libri di grande interesse: “Iniziazione e tradizione” di Claudio Bonvecchio, “L’iniziato. Un viaggio alla ricerca della verità nascosta negli antichi misteri” di Mark Hedsel, “I dieci. Chi erano i professori che firmarono il Manifesto della Razza” di Franco Cuomo, “Goethe massone” di Marino Freschi, “L’elegia nella notte del mondo. Poesia contemporanea e gnosi” di Francesco Zambon. Alle 18 l’apertura pubblica del Tempio. Tutti hanno potuto prendere posto all’interno del Tempio, luogo deputato ai lavori dei Liberi Muratori, e seguito l’allocuzione del Gran Maestro Stefano Bisi, momento centrale della Gran Loggia. Il discorso è stato preceduto da un saluto di Daniele Capezzone, e dall’interpretazione teatrale di “Giordano Bruno” dell’attore e regista Emanuele MontagnaAlle 20 la Sala dell’Anfiteatro, sempre al Palacongressi, ospite Walter Rolfo ed il suo One Man Show, L’arte di realizzare l’impossibile.

Sabato 7 aprile

Tra i protagonisti del secondo giorno di lavori ancora il Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia con un’altra serie di Incontro con gli autori sempre dalle ore 14Sono stati presentati i libri“Massofobia. L’Antimafia dell’inquisizione, il libro-documento del Gran Maestro Stefano Bisi, “Massoneria ed Europa. 300 anni di storia” a cura di Santi Fedele e Giovanni Greco, “Libera Muratoria. 1717-2017” di Gianmichele Galassi,  “Massoneria nella Rete” del Collegio Circoscrizionale della Toscana, “Politica ed esoterismo massonici. Le ‘antiche’ radici stuardiste nel ruolo del Bonnie Prince Charlie quale Gran Maestro incognitodi Marsha Keith Schuchard, traduzione di Fabrizio Forno. Chiude gli incontri della giornata la conferenza dell’iconologo Mino Gabriele su “I simboli dell’alchimia nel mondo antico e in quello moderno”Alle 18 l’incontro dal titolo“Liberi dal pregiudizio”  tenutosi all’interno del tempio dopo la chiusura dei lavori rituali. Portatori di riflessioni sono stati Paolo MieliUmberto CecchiAnnalisa Chirico e David Monti. Chiude la giornata il concerto di ArpeInsieme  che alle 19:30 si è esibito nella Sala dell’Anfiteatro. Dirige il M° Gianrosario Presutti, musiche di Albéniz, Pachelbel, Haendel, Paradisi, Certoh, Verdi, Bizet, Nyman.

Domenica 8 aprile

La giornata conclusiva della Gran Loggia 2018 è stata dedicata alle persone fragili e bisognose. Il convegno “Liberi di Fare” (ore 10, Sala del Castello Uno) porta alla ribalta le iniziative solidali messe in campo in tutto il paese dal Grande Oriente d’Italia a sostegno dei più deboli. Tra le tante, quelle a favore delle popolazioni terremotate del Centro Italia e di giovani sportivi, quest’ultime illustrate all’ex capitano della Nazionale di rugby Andrea Lo Cicero.